Didattica
Per agevolare la fruibilità dei risultati delle ricerche specialistiche, il team di ricercatori ha svolto percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento nelle scuole superiori (PCTO) e cicli di seminari online, che i docenti hanno potuto seguire in diretta iscrivendosi attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. La scheda didattica di uno dei percorsi, svolti grazie alla collaborazione fra il Liceo classico Eschilo di Gela e l’Unità di ricerca di Pavia, è qui a disposizione (scaricabile in pdf). Le video-lezioni sono state registrate e possono ora essere liberamente utilizzate dai docenti per approfondire le tematiche del progetto con i loro studenti.
PCTO
“Il sapere delle Muse. La musica nell’antica Grecia, dal periodo arcaico al IV secolo”
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in cui gli studenti Ginevra, Mariavittoria e Matilde immaginano una intervista a Sicilo, l’autore dell’omonimo epitaffio corredato di notazione musicale.
VIDEO
Le video-lezioni riproducono i seminari online svolti dai componenti del gruppo di ricerca. Ogni lezione è corredata di schede didattiche con domande a risposte chiuse (scaricabili in pdf), per permettere ai docenti la verifica della comprensione dei temi trattati da parte degli studenti.
Il Papiro del Louvre E 10534 oggetto di questo seminario è un documento di estremo interesse perché restituisce alcuni versi di una tragedia di IV secolo a.C. Al di là delle preziose informazioni sul mito di Medea, che non segue lo schema euripideo, universalmente noto, il papiro è importante perché restituisce aspetti della tecnica drammaturgica e della performance musicale probabilmente in uso a proprio a partire dal teatro post-classico.
Il seminario prende in esame alcune delle numerose testimonianze relative agli attori di IV secolo a. C., con un’attenzione particolare rivolta agli aspetti della vocalità e della gestualità. La prima parte dell’intervento è dedicata alla descrizione del loro mutato status sociale ed economico, la seconda all’analisi delle fonti relative alla performance vocale. In conclusione alcune considerazioni sulla gestualità attoriale e, in particolare, con l’interpretazione della notizia secondo la quale l’attore Minnisco avrebbe apostrofato il più giovane collega Callippide con il nomignolo di scimmia.
P.Lit.Lond. 77 tramanda un testo drammatico in trimetri giambici relativo al mito di Medea, composto verosimilmente in età postclassica; permangono numerose incertezze a motivo delle lacune, tuttavia appare chiaro che il dramma era ambientato a Corinto e metteva in scena il conflitto tra Medea e Giasone già trattato nell’omonimo dramma euripideo. A parte i problemi testuali, le principali questioni riguardano l’assegnazione del testo a un genere drammatico e l’identificazione dei personaggi parlanti; si è infatti pensato sia a una tragedia, sia a una commedia, sia infine a un dramma satiresco.
Il seminario analizza le peculiarità della tecnica teatrale del Reso, tragedia attribuita a Euripide, ma comunemente datata al IV sec. In particolare, si prendono in esame l’ambientazione notturna, le scene della parodo e dell’epiparodo, i problemi legati agli ingressi e alle uscite di alcuni personaggi, con particolare riguardo all’ipotesi dell’utilizzo di un quarto attore, e l’apparizione della dea Atena. L’analisi restituisce l’immagine di una tragedia movimentata, molto spettacolare, ricca di soluzioni innovative sul piano della tecnica teatrale.
Il seminario offre spunti di riflessione sui rapporti che, secondo le fonti antiche, potrebbero esservi stati fra poesia e musica da un lato, e scrittura dall’altro. L’intervento inoltre intende contribuire a gettare nuova luce sulle dinamiche che hanno portato alla professionalizzazione, alla laicizzazione e alla tecnicizzazione della performance musico-poetica fra V e IV sec. a.C., alimentando la critica spietata, sferrata nei confronti della nuova musica, da parte di nostalgici conservatori della maniera antica.
Il seminario è articolato in due parti. La prima, a cura di Luigi Bravi, esamina la produzione del poeta Aristonoo di Corinto, tramandata per via epigrafica. La seconda, a cura di Serena Napoleone, analizza la struttura del tradizionale nomos pythikos, soffermandosi in particolare su alcuni aspetti relativi alla performance.
Il seminario si propone di fornire una rilettura dell’opera di Eveno di Paro alla luce della tradizione letteraria precedente, in particolare i testi di Archiloco di Paro, e di quelli che possiamo definire i suoi “contemporanei”, ovvero gli autori di elegia della fine del V secolo a.C., nello specifico Crizia.
Il seminario si propone di fornire una presentazione dell’agone corale ateniese che si svolgeva ad Atene durante la festa dei Thargelia. La prima parte, a cura di Maria Elena Della Bona, si concentra sull’esame delle prime testimonianze letterarie. La seconda, a cura di Giovanni Boffa, si focalizza sulla disamina delle più antiche fonti epigrafiche.
Il seminario si propone di offrire una disamina della riflessione platonica sul legame musica-politica. La prima parte, a cura di Angelo Meriani, si concentra sulla ricezione della teoria di Damone nel pensiero di Platone, in particolare nella Repubblica e nel Protagora; la seconda, a cura di Eleonora Rocconi, si focalizza sulla centralità della musica nella riflessione politica platonica, in particolare nelle Leggi.
Il seminario si concentra sui Sicioni di Menandro, di cui si ricostruisce in sintesi la storia del testo e si esaminano le più rilevanti questioni drammaturgiche, anche alla luce delle testimonianze iconografiche. In particolare, si indagano le dinamiche di ripresa e di rielaborazione dei modelli letterari di riferimento.
Il seminario mira a presentare le novità introdotte in campo musicale e letterario da Timoteo di Mileto. La prima parte, a cura di Adelaide Fongoni, tratta delle innovazioni musicali introdotte dai poeti ditirambici nell’Atene di V-IV secolo a.C., con particolare attenzione alla figura di Timoteo; la seconda, a cura di Luca Bettarini, affronta l’analisi delle principali caratteristiche della lingua di Timoteo.
Il seminario prende in esame i resti del Citarista di Menandro, di cui sono giunti circa 150 versi. La prima parte è dedicata alla contestualizzazione dell’opera nel panorama della Commedia Nuova e del corpus menandreo. Si ripercorrono poi le tappe note della storia del testo in antico e le fasi della sua riscoperta. Si presentano, infine, i frammenti superstiti.