[Testo]
⟨?⟩ γλ]αφυ̣ρ̣ό̣ς τι̣ς ἐστιν οὗτος· ο̣ὐκ ἐγὼ ’λ̣[εγον;
κ]αί πρ̣αγ̣μ̣ατοκοπεῖ Φανίας ὁ διδάσ̣[καλος.
ἄπ]αντ̣ά̣ γ’ἄν τις ὡς ἀληθῶς ἐλπίσ[αι
⏒ – ] ̣ ̣το̣ς ἡμῖν αὑτ̣ὸν οὐ̣ τ̣ί̣θη̣σ’ἴσον
ΦΑΝΙΑΣ ἑόρα̣κας;
ΠΑΡΜΕΝΩΝ εἶδον.
(Φ) ὦ πολυ̣τίμητο[ι θεοὶ (5)
καὶ φ[ί]λ̣τατε Ζεῦ Σῶτερ, ὡς πολλὴ χ[άρις
τὶ οὖν̣; ὑγιαίνουσιν μέν;
(ΠΑΡ) ὅσα γ’οὕτως [ἰδεῖν.
(Φ) τὴν αἰτίαν τίν’ἔλεγον εἶναι [ – ⏑ ⏒
ΠΑP τὸ πλο̣ῖον εἰς Κρή̣την κατε ̣[ – ⏒ – ⏑ ⏒
ἐκρίθη̣ [πο]λ̣έ̣μι̣ο̣ν καὶ διενεγ[κ (10)
⏒ – ⏑ – ]ξένος τις̣ αυ[ ca. 8 ]ε̣ ̣[
⏒ – ⏑ η]χ̣θησα̣ν προδοσίας γ̣ε̣νο̣μ̣[ένης
⏒ – ⏑ – ] ̣σμ’ἐπέπλευσε γάρ τις̣ [ ̣] ̣[
⏒ – ⏑ ] ̣οῦτος πάλιν ̣[
⏒ – ⏑ ]ἤκουσεν α̣ ̣[ (15)
⏒ – ⏑ ]ησα̣ν̣[
. . . . . . . .
[Metrica]
Trimetri giambici
[Apparato critico]
Quis loquatur usque ad v. 4 incertum, tum colloquuntur Phania et Parmeno. 1 γλ]αφυ̣ρ̣ό̣ς suppl. Nünlist | ἐγὼ ’λ̣[εγον suppl. Handley ap. Nünlist coll. Dysk. 172, 511, Mis. 217 || 2 κ]αί supplevi: ν]αί Handley ap. Nünlist | πρ̣αγ̣μ̣ατοκοπεῖ Nünlist coll. Plb. XXIX 23,10 et XXXVIII 13,8 | διδάσ̣[καλος suppl. Nünlist || 3 suppl. Nünlist || 4 ] ̣ ̣: ὅ[θ’]ο̣ὗ̣τος fort. recte Austin, τ[οι]ο̣ῦ̣τος Rea ap. Nünlist, ὁ̣ [πλ]ο̣ῦ̣τος Nünlist | οὐ̣ Nünlist, Austin: οὗ̣ Handley | τ̣ί̣θη̣σ’ edd. | αὑτὸν Austin: αὐτὸν Nünlist || 5 suppl. Nünlist || 6 φ[ί]λ̣τατε Nünlist | χ[άρις suppl. Obbink ap. Nünlist coll. X. Oec. VIII 16 et Luc. DMeretr. IX 1 || 7 ἰδεῖν Nünlist || 8 fin. τοῦ χρόνου fort. recte Nünlist, τῆς μονῆς Austin, τοῦ πάθους Handley ap. Nünlist || 9 κατε ̣[: κατεν̣[εχθὲν (tum e.g. ὑπ’ἀνέμου vel αὐτίκα) suppl. K-S fortasse recte, κατε ί̣[χετ’ Handley prob. Austin qui fin. ἐκ βίας e.g. suppl. || 10 ἐκρίθη̣ [πο]λ̣έ̣μ ι̣ο̣ν Nünlist cf. Men Sik. fr. 4,1 K-S, ad ἐκρί̆θη cf. E. Hec. 644 | διενέγ[κατο conieci, διενεγ[κεῖν δείν’ἔδει Austin || 11 τις̣ αυ[ dub. Nünlist qui etiam τί ὁ αὐ[τός (lege τί αὑ[τός) tempt. || 12 -η]χ̣θησα̣ν: ἀνή]χθησαν fort. recte Nünlist, sed etiam κατή]χθησαν possis, cf. Men. Sik. fr. 4,1 K-S | γ̣ε̣νο̣μ̣[ένης Nünlist, cf. Th. IV 52,3, V 116,3 || 13 ] ̣σμ’: ἄκο]υ̣σμ’ (fort. de proditione?) temptavi || 14 ] ̣: ]ν̣ οὖτος Nünlist fort. recte, το]ι̣οῦτος tempt. K-S.
[Traduzione]
? Costui è scaltro. Non l’avevo detto io?
Ed eccolo che ordisce intrighi, il maestro Fania.
Davvero uno potrebbe aspettarsi di tutto
nel momento in cui costui non si ritiene pari a noi.
Fania: Le hai viste?
Parmenone: Le ho viste.
Fania: Oh dèi veneratissimi, (5)
e carissimo Zeus Salvatore, quanta grazia!
E dunque? Stanno bene?
Parmenone: Sì, per quanto ho potuto vedere.
Fania: Il motivo del ritardo, quale hanno detto che è stato?
Parmenone: L’imbarcazione era scesa verso Creta…
fu giudicata nemica, e trasportata… (10)
… uno straniero…
… avvenuto un tradimento…
… qualcuno infatti salpò…
… questo di nuovo…
… udì… (15)
…
[Commento]
Il frammento presenta vari problemi, legati in gran parte alla questione della tradizione primo verso, trasmesso incompleto dai codici dei Deipnosofisti, e a quella della struttura sintattica della frase, che risulta dipendente dal φησί della cornice narrativa di Ateneo (vd. in proposito Gomme-Sandbach 1973). Sembra naturale pensare che il φιλόμουσον descritto dalla persona loquens sia il citarista Fania, protagonista del Kitharistes. Il frammento potrebbe appartenere dalla parte iniziale della commedia: una presentazione indiretta di questo tipo, in cui si riportano le voci che circolano su Fania, avrebbe potuto ben adattarsi, infatti, a introdurre la prima comparsa del citarista sulla scena.
Il secondo verso del frammento contiene probabilmente una nota polemica: εἰς τρυφήν παιδεύεσθαι sembra infatti voler ribaltare, con una sorta di aprosdoketon, espressioni come παιδεύεσθαι εἰς τέχνην τινά (X. Mem. 2, 1, 17) e παιδεύειν τινὰ εἰς ἀρετήν (Pl. Grg. 519e, ma cfr. anche espressioni equivalenti con il verbo παιδεύω costruito con πρὸς ἀρετήν, come accade in Pl. R. 492e, e ἐπʼἀρετήν, come in X. Cyn. 13, 3). Non è chiaro in relazione a quale aspetto della formazione musicale di Fania sia chiamata in causa la τρυφή. Da Plu. Dem. 4, 6, 4 si apprende che le composizioni dell’auleta Batalo erano giudicate da alcuni τρυφερὰ καὶ παροίνια: in questo caso, però, è probabile che l’aggettivo nasconda un riferimento alla presunta omosessualità del musicista (cf. Harp. 72, 3 s.v. Βάταλος; Lib. Arg.D. 1, 5; Luc. Ind. 23; vd. in proposito Recchia 2022). Non c’è motivo di credere, tuttavia, che sospetti di questo genere potessero riguardare anche Fania. Pare, d’altra parte, che il ricco e sofisticato citarista fosse malvisto da alcuni dei personaggi della commedia, inclini a considerarlo presuntuoso e vanesio (cf. fr. 9, fr.dub. 14 e fr. 7, 1-4): è forse a questo che si fa riferimento parlando di τρυφή. Si può sospettare, inoltre, che il giudizio riportato dalla persona loquens riguardasse, oltre alla persona di Fania, anche il tipo di musica da lui eseguita (e probabilmente anche composta), sullo stile della nota polemica aristofanea contro le degenerazioni della ‘nuova musica’ e del nuovo ditirambo (cfr. in proposito Dobrov-Urios-Aparisi 1995): i frammenti superstiti della commedia, tuttavia, non offrono nessun indizio in proposito.
[Edizione di riferimento]
R. KASSEL – S. SCHRÖDER, Poetae comici graeci, VI.1: Menander. Dyskolos et fabulae quarum fragmenta in papyris membranisque servata sunt, Berolini 2022; V. DARDANO, Menandro. Il Citarista. Edizione critica, traduzione e commento, in corso di stampa.
[Bibliografia essenziale]
G. ARNOTT, Menander, II, Cambridge 1996; D. BAIN, Actors and Audience. A Study of Asides and Related Conventions in Greek Drama, Oxford 1977; A. BLANCHARD, Ménandre, III: Le Laboureur; La Double Tromperie; Le Poignard; L’Eunuque; L’Inspirée; Thrasyléon; Le Carthaginois; Le Cithariste; Le Flatteur; Les Femmes qui boivent la ciguë; La Leucadienne; Le Haï; La Périnthienne, Paris 2016; R. NÜNLIST, ‘Nr. 4642’, The Oxyrhynchus Papyri 68, London 2003, 28-32.
[Parole chiave]
Menandro, Kitharistēs, commedia, Nea, eavesdropper, viaggio, mare
[Valentina Dardano]