[Lemma] φιλόμουσος
[Traduzione] «amante della musica»
[Fonte] Ael. NA 12, 45; 1, 315 s. Hercher
[Altre occorrenze] Con un significato meno specificatamente legato alla musica, ma più in generale alla raffinatezza intellettuale, in Ar. Nub. 358 (λόγοι φιλόμουσοι); in senso lato, in riferimento alle arti delle Muse, Plat. Phdr. 259 e Resp. 548, e Xen. Cyr. 5, 1, 1; con solo riferimento alle Muse, Theocr. 14, 61; in senso più tecnico (“competente in materia musicale”), in Plut. Quaest. conv. 668c, al superlativo, e id. Soll. An. 984c, nella forma del neutro sostantivato τὸ φιλόμουσον, per φιλομουσία. Sia l’aggettivo φιλόμουσος che il verbo φιλομουσέω sono presenti rispettivamente in Philod. Mus. 4, 115, 2-3 il primo, in 4, 47, 3 e 4, 136, 12 il secondo (vd. integrazioni di Delattre 2007). Il verbo è altresì presente in At. 633.
[Edizioni di riferimento] (Arion) PMG 939.8.
[Breve discussione]
L’amore per il canto e la musica è un topos letterario diffuso nella letteratura greca antica (cf., ad esempio, il composto φιλόμολπος in Pind. Nem. 7, 9). Il composto φιλόμουσος in questione è attribuito, secondo Eliano, da Arione ai delfini, riconosciuti dagli antichi come animali amanti della musica (cf. ὁ φίλαυλος…δελφίς in Eu. El. 435-436).
[Bibliografia]
Sul frammento e la sua collocazione storico-letteraria, vd. M. ERCOLES, ‘L’inno a Poseidone attribuito ad Arione (PMG 939)’, Paideia 64, 2009, in cui lo studioso tratta il tema della datazione del fr. 939 PMG («ad un poeta attivo attorno al 400 a.C.», p. 314) e P. LEVEN, The Many-Headed Muse. Tradition and Innovation in Late Classical Greek Lyric Poetry, Cambridge 2014, 48 con bibliografia alla n. 38. Sui delfini, al centro del nostro frammento, vd. F. ANGIÒ, ‘Nota su alcuni epiteti del delfino nella poesia greca’, Myrtia 28, 2013, 64.
[Parole chiave]
Amore per la musica, musicofilia
[Francesco Buè]