[Lemma] πολύχορδος

[Traduzione] «dalle molte corde», o in senso più esteso «dai molti suoni»

[Fonte] Plat. Resp. 399d

[Altre occorrenze] adesp. 947b.2 PMG (Simon. ?); Eu. Med. 196 ; [Eu.] Rhes. 548 ; Theoc. 16, 45; Plut. De unius in republica dominatione 827a-b

[Edizioni di riferimento] Plat. Resp. 399d

[Breve discussione]

La versatilità e la varietà, sia delle armonie che degli strumenti (in particolare dell’αὐλός), sono considerate fra le caratteristiche peculiari della Nuova Musica. L’aggettivo πολύχορδος, come i composti a cui è possibile accostarlo per associazione semantica e connotazione – πολύκαμπτος, πολυγνώμων, πολύλογος, πολύτροπος, πολύφθογγος –, richiama in particolare la duplice idea di complessità e molteplicità di suoni e, più implicitamente, sul fatto che la Nuova Musica deve il suo successo presso le masse prevalentemente al virtuosismo. Ciò è condannato da molti autori, fra cui Platone nella Repubblica. Infatti, come ricorda Vegetti (1998, 113 n. 88), «nella polis della Repubblica deve prevalere il tipo d’anima “semplice” (haple)». Colpisce, nel passo platonico, l’occorrenza di πολυχορδία (Resp. 399c) a poca distanza dell’aggettivo πολύχορδος, quest’ultimo in riferimento all’αὐλός, nonostante quest’ultimo sia un aerofono e non un cordofono, segno di una estensione del concetto di poli-cordia in polifonia già all’epoca di Platone (o forse, se si attribuisce a Simonide il fr. adesp. 947b PMG, già nel V secolo).

[Bibliografia]

E. ROCCONI, Le parole delle Muse: la formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, Roma 2003, 19 n. 69 e 35 n. 183; M. RAFFA, ‘Suonare la parola, pronunciare la melodia: L’aulós come ‘doppio’ strumentale’, Il Saggiatore musicale 15/2, 2008, 187-189.

[Parole chiave]

Molteplicità di suoni, virtuosismo, corruzione musicale

[Francesco Buè]