[Lemma] Atene, all’interno di un praefurnium. Elemento litico in marmo, ora perduto, di cui si riporta il fac-simile presente in CIG I 216. L’alfabeto è azzurro scuro. Si apprezzano, in particolare, eta e omega per le vocali lunghe /ē/ e /ō/, il segno a griglia per xi e quello a croce per khi. Οmikron è impiegato anche per /ō/ lunga chiusa (Ἐρυξιμάχō).
[Tipologia]
[Periodo] 450–400 BC (ultimo quarto; sicuramente anteriore, secondo Amandry, al 403/2 (v. il commento).
[Testo]
[Ἐ]ρ̣υ̣ξίας Ἐρυξιμάχō
Κυδαθηναιεὺς ἐχορήγε
Πανδιονίδι Ἐρεχθηίδι παίδων.
[Apparato critico]
[Traduzione]
[E]ryxias figlio di Eryximachos
del demo Kydathenaion era corego
con le tribù Pandionis ed Erechtheis nel coro dei fanciulli.
[Commento]
Il nome del corego, lacunoso, è facilmente integrabile in Eryxias, antroponimo attestato in altre due occasioni ad Atene (vd. LGPN II, s.v.). Poche attestazioni, cinque in tutto (vd. LGPN II, s.v.), trova anche il nome del padre del corego, Eryximachos. In fatto che Eryxias non sia presente nell’elenco di coreghi vittoriosi redatto dalla tribù Pandionìde (IG II 553), che ci è fortunatamente giunto (vd. la scheda relativa) e che registra i successi negli agoni a partire dall’arcontato di Euclide, chiaramente suggerisce, come rimarcato da Amandry (1977, 168, 182), una datazione della dedica ad un momento precedente al suddetto arconte, dunque al 403/2 a.C.
Secondo un suggerimento di Davies (1971, 461-464), suggestivo ma indimostrabile, almeno per ora, nell’Eryximachos noto come parente acquisito di Cabria e marito della seconda figlia di Polyaratos, membro di una delle famiglie più in vista di Atene fra il 420 e il 320 a.C., potrebbe essere visto un figlio, omonimo del nonno (dunque anch’egli chiamato Eryximachos), del corego Eryxias.
Siamo di fronte all’unica dedica che conserva la menzione del tipo di coro, nella fattispecie di ragazzi.
[Documentazione]

[Edizione di riferimento]
IG II2 3063
[Bibliografia essenziale]
CIG I 216; IG II 1255; IG I3 966, E. REISCH, De musicis Graecorum certaminibus. Diss. Wien 1885; D. M. LEWIS, ‘Notes on Attic Inscriptions (II): XXIII. Who Was Lysistrata?’, BSA 50, 1955, 1-36; J. K. DAVIES, Athenian Propertied Families. 600-300 BC, Oxford 1971; P. AMANDRY, ‘Trépieds d’Athènes: II. Thargélies’, BCH 101.1, 1977, 165-202; G. IERANÒ, Il ditirambo di Dioniso. Le testimonianze antiche (Liricorum graecorum quae extant, 12), Pisa-Roma 1997.
[Parole chiave]
Atene, Thargelia, dediche coregiche, Eryxias, Eryximachos, Kydathenaion, tribù Pandionis, tribù Erechtheis.
[Giovanni Boffa]