[Autore] Filosseno di Citera (435/434-380/379 a.C.)

[Opera]  KyklopsGalateia fr. 9 Fongoni (= fr. 821 Page/Campbell)

[Luogo dell’opera] Atene

[Fonte] (I) Ath. 13, 564e ὁ δὲ τοῦ Κυθηρίου Φιλοξένου Κύκλωψ ἐρῶν τῆς Φαλατείας καὶ ἐπαινῶν αὐτῆς τὸ κάλλος, προμαντευόμενος τὴν τύφλωσιν πάντα μᾶλλον αὐτῆς ἐπαινεῖ ἢ τῶν ὀφθαλμῶν μνημονεύει, λέγων ὧδε·ὦ-Ἐρώτων. τυφλὸς ὁ ἔπαινος καὶ κατ᾽ ουδέν ὅμοιος τῷ Ἰβυκείῳ ἐκείνῳ (fr. 288 Page/Davies). (II) Eust. in Od. 1558, 16 ss. ἔτι δέ, καὶ Φιλοξένου τοῦ Κυθηρίου τὸ ὦ – Ἐρώτων. ἄπερ ἐκεῖνος εἶπεν ἐπὶ Γαλατείᾳ τῇ Νηρηΐδι, ἐπαινῶν αὐτὴν ὡς ἐρωμένην. ἐφ᾽οἷς παίζων τις ὅτι μὴ καὶ ὀφθαλμοὺς ἐκείνης ἐπῄνησε, φησί. τυφλὸς ὁ ἔπαινος κτλ.

[Tipologia] Lirica (Ditirambo)

[Periodo] 400–350 BC (più precisamente 390-389 a.C.)

[Testo]

ὦ καλλιπρόσωπε

χρυσεοβόστρυχε Γαλάτεια

χαριτόφωνε, θάλος ᾽Ερωτών

[Metrica]

v. 1 ferecrateo acefalo; vv. 2-3 dimetri trocaici

[Apparato critico]

2 χρυσεοβόστρυχε (I), (II): χρυσοβόστρυχε Bergk  Γαλάτεια (I): om. (II)  3 θάλος Bergk (θάλλος iam Fiorillo, Observ. Crit. in Athen. 1803 et Jacobs, Addit. Animadv. in Athen. Deipn. 1809): κάλλος (I), (II)

[Traduzione]

O Galatea dal bel volto,

dalle auree chiome,

dalla bella voce, germoglio d’Amori

[Commento]

Il frammento appartiene al Ciclope o Galatea, ditirambo composto da Filosseno di Citera ed eseguito certamente ad Atene prima del 388 a.C., data di rappresentazione del Pluto di Aristofane che ai vv. 290-301 ne fa la parodia come confermano gli scolii alla commedia (vd. frr. 7-8 Fongoni = frr. 819-820 Page/Campbell; Fongoni 2021). La fonte dei versi è Ateneo che, nel libro XIII (564b-f) dei Deipnosofisti, apre una digressione sui begli occhi dei giovinetti cantati dai poeti. Dopo la lode di Pindaro per Teosseno (fr. 123 Snell/Maehler), Ateneo cita il Ciclope di Filosseno, che, innamorato di Galatea, loda tutto della Nereide eccetto gli occhi. Come attestano entrambe le fonti (sia Ateneo sia Eustazio) la critica antica ipotizzò che Filosseno avesse operato tale reticenza, per suggerire che il Ciclope fosse in qualche modo presago della sua futura cecità. Perciò definì argutamente questi versi τυφλὸς ἔπαινος “elogio cieco”, e li contrappose all’encomio di Ibico per Eurialo, menzionato subito dopo da Ateneo (564f).
Come Teocrito nell’Idillio XI ci presenta il canto solitario del Ciclope sulla riva del mare il cui motivo dominante è l’elogio della vita pastorale, con il quale Polifemo cerca di persuadere la ninfa ad abbandonare la vita marina, si può ipotizzare che anche i versi del Ciclope filossenico costituissero l’inizio di un monologo di Polifemo: un canto monodico e virtuosistico in cui il Ciclope lamenta la ritrosia dell’amata (sui canti monodici e astrofici e sulla loro collocazione nella struttura del ditirambo vd. Fongoni 2014, 26 s.;  101 s.).
Nel canto del Ciclope si concentrano tre epiteti composti, tipico esempio di stile ditirambico. Nell’uso di neologismi Filosseno si distinse tra gli altri rappresentanti del nuovo ditirambo per la creazione di un lessico personale, molto originale. Non solo nei versi del Ciclope che declamano la bellezza di Galatea compaiono termini di nuovo conio ed epiteti altisonanti (καλλιπρόσωπε, χρυσεοβόστρυχε, χαριτόφωνε), ma anche in altri frammenti che la tradizione gli attribuisce (ἀρκεσίγυιον fr. 22 Fongoni = fr. 832 Page/Campbell; στρεπταιγλᾶν fr. °26 Fongoni = fr. 830 dub. Page/Campbell). Il poeta comico Antifane (fr. 207 K.-A. = test. 40 Fongoni) lo apprezza infatti perché usa parole originali e nuove in ogni sua composizione e fu d’altronde questa sua originalità che contribuì a caratterizzare lo stile filossenico come un vero e proprio genere, opposto a quello pindarico (cfr. Aristox. fr. 76 Wehrli = test. 35 Fongoni; Philod. De mus. 4, col. 31, 6-15 p. 44 s. Delatte = test. 36 Fongoni).
Il frammento presenta problemi testuali e, di conseguenza, metrici. Al v. 2 Eustazio (la seconda fonte del frammento) omette Γαλάτεια e Wilamowitz, considerando il termine una glossa, lo elimina dal testo di Ateneo, interpretando i versi come una sequenza di dattili e trochei (Wilamowitz-Moellendorff 1921, 360) Bisogna però osservare che Eustazio, a differenza di Ateneo, anche quando cita il frammento di Ibico per Eurialo non menziona l’ἐρώμενος. Mantenendo Γαλάτεια nel testo, si può interpretare il primo verso come un ferecrateo acefalo, struttura rara in incipit ma tuttavia attestata in Saffo (fr. 141 Voigt), seguito da due dimetri trocaici dalla identica struttura metrica con soluzione in tribraco in prima e terza sede, considerando breve la υ di χρυσεο- (LSJ s.v.). La presenza di strutture metriche anche interamente solute era particolarmente diffusa nelle composizione dei nuovi musici a testimoniare l’adattamento del tempo della dizione al ritmo della melodia; si vedano, ad esempio, le strutture anapestiche interamente solute di Pratina (fr. 708, 1-3 Page/Campbell) e di Timoteo (fr. 799 Page/Campbell/Hordern).
Al v. 3 θάλος è proposta di Bergk, largamente accolta, rispetto al tradito κάλλος che in effetti sembrerebbe una ripetizione di quanto detto da Ateneo nella presentazione del frammento (ἐπαινῶν αὐτῆς τὸ κάλλος). Inoltre, mentre  κάλλος ᾽Ερωτών non dà senso e non trova alcuna occorrenza in letteratura, θάλος invece, in alternativa ad ἔρνος, compare spesso nelle fonti in contesti simili a partire già da Ibico (fr. 288, 1 Page/Davies).

[Edizione di riferimento]

D. L. PAGE, Poetae Melici Graeci, Oxford 1962; D. A. CAMPBELL, Greek Lyric V. The New School of Poetry and Anonymous Songs and Hymns, Cambridge Mass.-London 1993; A. FONGONI, Philoxeni Cytherii Testimonia et Fragmenta, collegit et editit Adelaide Fongoni, Pisa-Roma 2014.

[Bibliografia essenziale]

A. FONGONI, ‘La parodia del Ciclope di Filosseno nel Pluto di Aristofane’, FAEM n. s. III, 2 (XXXI, 52), 2021, 113-132; B. GENTILI – L. LOMIENTO, Metrica e ritmica. Storie delle forme poetiche nella Grecia antica, Milano 2003; G.R. HOLLAND, De Polyphemo et Galatea, Leipziger Studien zur Klassischen Philologie 7, 1884, 139-312; G. IERANO’, Il ditirambo di Dioniso. Le testimonianze antiche, Pisa-Roma 1997; J. H. HORDERN, ‘The Cyclops of Philoxenus’, CQ n.s. 49, 1999, 445-455; B. KOWALZIG – P. WILSON, Dithyramb in Context, Oxford 2013; B. ZIMMERMANN, Dithyrambos. Geschichte einer Gattung, Berlin 2008 (seconda edizione); U. von WILAMOWITZ-MOELLENDORFF, Griechische Verskunst, Berlin 1921.

[Parole chiave]

Filosseno, ditirambo, Ciclope, Galatea, neologismi

[Adelaide Fongoni]