[Autore] Critias Atheniensis (460-403 a.C. ca.)
[Opera] fr. 2 Gent.-Pr. = fr. 4 West2
[Luogo dell’opera] Atene
[Fonte] Hephaest. Ench. 2, 3 Consbr.: (περὶ συνεκφωνήσεως) ἢ δύο βραχεῖαι εἰς μίαν βραχεῖαν, ὅπερ ἐν τοῖς ἄλλοις εὑρίσκεται μέτροις … ἐν δὲ τοῖς ἔπεσι σπανίως· ὥσπερ Κριτίας ἐν τῆι εἰς Ἀλκιβιάδην ἐλεγείαι οὐκ ὤιετο ἐγχωρεῖν τοῦ Ἀλκιβιάδου τὸ ὄνομα· φησὶ γάρ· ‘καὶ νῦν Κλεινίου –– οὐκ ἀμέτρως’.
[Tipologia] Elegia
[Periodo] 450–400 BC
[Testo]
καὶ νῦν Κλεινίου υἱὸν Ἀθηναῖον στεφανώσω
Ἀλκιβιάδην νέοισιν ὑμνήσας τρόποις·
οὐ γάρ πως ἦν τοὔνομ᾽ ἐφαρμόζειν ἐλεγείωι·
νῦν δ᾽ ἐν ἰαμβείωι κείσεται οὐκ ἀμέτρως
[Metrica]
Pitiambo
[Apparato critico]
1 Ἀθηναίου v.l. || 2 ἐλεγεῖον de pentametro hic primum dictum
[Traduzione]
e ora incoronerò l’Ateniese figlio di Clinia,
Alcibiade, dopo averlo inneggiato con forme nuove;
infatti davvero non era possibile armonizzare il nome nel verso elegiaco:
ora, invece, giace nel metro giambico in modo non sconveniente.
[Commento]
Si tratta di una delle due elegie ‘politiche’ dell’autore, forse parti di un unico componimento databile al 408 a.C. In questo frammento, come in tutta la produzione elegiaca di Crizia, si esplica in termini di primato un’innovazione metrica riguardante il nome di Alcibiade, che determina una strofa pitiambica (esametro + trimetro giambico). Nel primo distico troviamo la terminologia tecnica, tipica dell’inno e dell’elogio, alla quale fa da contraltare la scelta di una nuova forma metrica, il giambo. Questa affermazione può far pensare che, accanto alla ricercatezza della forma metrica, si possa celare anche una critica nei confronti di Alcibiade, il cui nome non può armonizzarsi con l’elegia, ovvero il metro dell’elogio, ma si adatta in modo non sconveniente (oltre che non ametrico) al giambo, il metro dell’ingiuria e dell’offesa. Per l’interesse di Crizia nel ripercorrere l’origine di un nuovo genere poetico, vd. testim. 43 Gent.-Pr.
[Edizioni di riferimento]
B. GENTILI-C. PRATO (edd.), Poetae Elegiaci. Testimonia et fragmenta. Pars altera, Monachii et Lipsiae 20022; M.L. WEST (ed.), Iambi et Elegi Graeci ante Alexandrum cantati. Editio altera atque emendata, II, Oxonii 19982; D.E. GERBER, Greek Elegiac Poetry, II, Cambridge (Mass.)-London 1999.
[Bibliografia essenziale]
U. BULTRIGHINI, “Maledetta democrazia”. Studi su Crizia , Alessandria 1999; G. BURZACCHINI, ‘Remarques sur quelques fragments élégiaques de Critias’, in J. Ivonneau (ed.), La Muse au long couteau. Critias, de la création littéraire au terrorisme d’état , Bordeaux 2018, 35-59; R. CADIOU, ‘Critias élégiaque’, BAGB 1, 1966, 121-123; A. GARZYA, ‘Osservazioni sulla lingua di Crizia’, Emerita 20, 1952, 402-412; A. IANNUCCI, La parola e l’azione. I frammenti simposiali di Crizia , Bologna 2002; A. IANNUCCI, ‘Una “corona di giambi”. Ipotesi di lettura del fr. 2 Gent.-Pr. di Crizia’, SemRom 6, 2003, 31-42; W. LAPINI, ‘I frammenti alcibiadei di Crizia: Crizia amico di Alcibiade?’, Prometheus 21, 1995, 1-14 e 111-130; A. NICOLOSI, ‘La poesia delle origini e il desiderio di restaurazione politica: l’elegia di Crizia tra tradizione letteraria e contemporaneità’, RCCM 66/2, 2024, 457-464.
[Parole chiave]
Elegia, Crizia, Alcibiade
[Anika Nicolosi]